Il suo antico nome deriva dalla parola etrusca “nepa”, ovvero “acqua”.
Scopriremo insieme tre splendide cascate di Picchio, di Pizzo e dei Cavaterra immerse nel verde delle profonde forre che circondano lo sperone tufaceo sul quale si alloggia l'antico borgo. Queste forre da pareti quasi verticali si sono create grazie all'azione millenaria di instancabili corsi d’acqua che fanno parte del bacino del fiume Treja.
Ma non solo le cascate! Faremo un salto nei tempi
antichi passando dentro i cosiddetti Cavoni: monumentali e anguste vie, tagliate a mano direttamente
nella roccia vulcanica. Scavate nelle loro pareti numerose grotte venivano
riutilizzate nel Medioevo diventando cappelle e eremi. Però tutto questo va
visto con i propri occhi!
Un po’ di storia. Secondo la leggenda Nepi fu fondata
458 anni prima di Roma, ma i numerosi ritrovamenti archeologici testimoniano
che queste zone erano frequentate durante epoche ben più antiche. Una città di
Agro Falisco ma fortemente influenzata dalla cultura latina ed etrusca, ricca e
potente già nell’epoca romana, nel medioevo Nepi era diventata una sede
vescovile.
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